PROGETTO, SCOPI e METODI

POLIS ETICA è un’idea lanciata da Guido De Simone nel 2010, a seguito di quanto rilevato durante la raccolta delle firme (1997/1998) sul progetto legislativo di iniziativa popolare per l’istituzione delle PRIMARIE APERTE nell’intero sistema elettorale italiano, riscontrando la enorme difficoltà dei cittadini nel comprendere perfino gli elementi base della Costituzione e dei diritti e doveri di ogni membro della comunità. 

UN PO’ DI STORIA

Quella operazione e utile esperienza sul campo faceva seguito all’attività dell’iniziale Comitato Nazionale Primarie, fondato nel 1994 dallo stesso De Simone dopo due anni (1990/1991) di studi internazionali sulle Primarie e sulle sue diverse configurazioni nel mondo. Nei due anni successivi (1992/1993), dopo aver scritto il MANIFESTO DELLE PRIMARIE, con un modello innovativo perché basato sui princìpi e sui valori della Costituzione Italiana del 1948, Guido De Simone iniziò a presentare e promuovere il concetto di Primarie e il conseguente Manifesto agli allora movimenti popolari (in particolare ALLEANZA DEMOCRATICA).

Nel 1994 le propose, inutilmente, ai cosiddetti “nuovi” partiti politici nati dopo lo scandalo definito “Tangentopoli”, prendendo atto che quei “nuovi” partiti così “nuovi” non erano, bensì stavano riciclando il potere della vecchia nomenclatura, sfruttando i cittadini che speravano in un vera Seconda Repubblica, di fatto mai nata.
Difatti, fin da allora Guido De Simone afferma e ribadisce che l’Italia, ancora oggi, si trova nel mezzo di un pericoloso guado, tra la sponda della prima Repubblica, formalmente archiviata, ma di fatto vigente con il peggio delle derive precedenti, addirittura trasformando i partiti in feudi personali del rispettivo “Capo”, e l’auspicata sponda di una Seconda Repubblica. Aggiungendo che quella posizione in mezzo al guado è MOLTO pericolosa, perché alla prima “onda anomala” saremmo stati travolti… Cosa che si è avverata nel febbraio 2020.
Così come afferma che ipotizzare che le modifiche apportate dal 1994 alla Costituzione Italiana del 1948 non rappresentano affatto una “nuova” Costituzione (sinonimo di “Nuova Repubblica”), in quanto sono state realizzate dal Parlamento (non eletto a quello scopo ed eletto con una legge maggioritarie e perciò non pienamente rappresentativo di tutta la popolazione e di tutti i punti di vista), a colpi di maggioranza, perciò contro una parte del Paese.

Nei dieci anni successivi (1994/2004), il Comitato Nazionale Primarie, composto da poche decine di cittadini, ha lavorato per far conoscere lo strumento delle PRIMARIE APERTE alla popolazione e ai cittadini che costituivano le basi dei partiti politici, generando in essi un primo nucleo che le ha cominciate a chiedere ai vertici.

Nell’aprile del 2004, dopo un tentativo, debitamente respinto, di prendere il controllo dell’iniziativa da parte di un partito politico, il Comitato Nazionale Primarie fu costretto a cambiare il proprio nome e costituirsi formalmente davanti ad un notaio con un altro nome, poiché quel partito politico aveva costituito formalmente e a sua insaputa un “Comitato Nazionale Primarie”, spiazzando i membri dell’originario comitato: nacque formalmente il COMITATO PRIMARIE APERTE.

Dopo ciò, tra fine aprile e giugno 2004, Guido De Simone scrisse il testo della proposta di legge, facendo sintesi dei numerosi contributi di idee proposti dai cittadini incontrati nei precedenti 10 anni.
Guido De Simone afferma sempre e ribadisce coerentemente che quel testo non è il suo ma quello espresso e condiviso da quegli oltre 15.000 cittadini consultati.

Il 6 dicembre 2006, dopo oltre un anno e mezzo di verifica del testo da parte di varie associazioni e movimenti della società civile, l’iniziativa legislativa popolare viene presentata pubblicamente con una conferenza stampa svoltasi nella Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale, in Piazza Montecitorio e perciò di fronte all’ingresso della Camera dei Deputati. La sala era gremita di giornalisti e troupe televisive e radiofoniche, cui vennero concesse numerose interviste dai rappresentanti del Comitato Primarie Aperte, tra cui Guido De Simone, Umberto Calabrese, Antonfrancesco Venturini.
L’esito? Sulle tv e radio nazionali non uscì neanche un secondo di quelle registrazioni, e sui giornali principali non venne pubblicato neppure un rigo.

Essendo improbabile che ciò possa essere definito “normale”, è evidente che “qualcuno” lo ha impedito.

Evidentemente, la campagna di raccolta firme iniziò in salita e divenne difficile convincere i cittadini a fermarsi ai tavoli a firmare per qualcosa di cui non avevano mai sentito parlare, così come era difficilissimo spiegare ai cittadini uno strumento come le PRIMARIE totalmente ignoto ai più. A questo si aggiungeva la difficoltà dovuta alla profonda ignoranza degli italiani in merito alla Costituzione, a diritti e doveri e agli strumenti a loro disposizione per la loro partecipazione e sovranità, che così rimane solo sulla Carta, costituzionale, appunto.

L’abolizione dell’Educazione Civica aveva avuto “successo”… Un successo per chi voleva un Popolo non in grado di difendersi.

E L’ONDA ANOMALA ARRIVÒ

A Febbraio venne annunciata la necessità di difendere la popolazione da un virus molto pericoloso. Il 10 marzo iniziò il cosiddetto “lockdown”: la popolazione fu di fatto segregata in casa, avendola terrorizzata con un pericolo incombente.

Guido De Simone, conoscendo le tecniche manipolatorie sociali grazie ai suoi studi biennali in psicosociologia, in pochi giorni si rese conto che tutta quella narrativa poteva essere un pretesto per abbattere in un sol colpo buona parte dei diritti costituzionali del Paese, con l’altisonante scopo di “tutelare la popolazione”.

Conoscendo bene il mondo statunitense, dove aveva risieduto a lungo, ha facilmente intuito un parallelo con quanto era accaduto lì 18 anni e mezzo prima, dall’11 settembre del 2001, dove in pochi giorni il “Patriot Act” (Legge Patriottica) spazzò via i diritti degli americani, all’insegna della lotta al terrorismo che aveva portato ai tragici attacchi alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono, “stranamente” riusciti senza che i più potenti e ferrati servizi segreti della Storia abbiano alzato un dito per fermare ciò che sarebbe stato evidente ad un bambino.

Dalla metà di marzo 2020 inizia a buttare giù la prima bozza del progetto POLIS ETICA.
Dopo alcune verifiche, il progetto fu presentato pubblicamente con un suo articolo su Planet360.info, il 22 ottobre del 2020. 

Dall’ottobre 2020 all’ottobre 2021 Guido De Simone, con un primo gruppo di cittadini, ha cominciato a sondare se vi fossero i presupposti per ricostruire, letteralmente, un programma di Educazione Civica (messa in archivio con una circolare ministeriale nel 1975 e definitivamente cancellata dai programmi scolastici con una legge del 1991).

Qualche mese prima, il 5 settembre 2019, gli eletti in Parlamento del Movimento 5 Stelle, coerentemente con quanto avevano promesso, erano riusciti a far approvare la legge che reintroduceva l’Educazione Civica nella Scuola Italiana. Detta legge sarebbe entrata in vigore con l’anno scolastico 2020/2021, ma aveva, diciamo così, almeno “qualche” carenza:

  • aveva bisogno di un decreto attuativo,
  • non poteva contare su insegnanti pronti ad iniziare da subito le lezioni,
  • aveva bisogno di fondi adeguati a formare i docenti in questione,
  • nelle scuole italiane mancava un vero programma di Educazione Civica da 44 anni

Peraltro, da un primo sondaggio è emerso che il programma odierno di un’Educazione Civica dovrebbe essere opportunamente ampliato alle nozioni e materie specifiche che nel frattempo si sono aggiunte come elementi utili se non essenziali a qualsiasi cittadino per non essere un pesce fuor d’acqua, cui si può facilmente far credere ogni cosa e perciò essendo comodamente manipolabile. 

Perciò, sono da considerare argomenti aggiuntivi particolarmente utili:

  • Educazione Stradale, 
  • Educazione Economica e Monetaria, 
  • Gestione dei Rapporti con le Autorità Pubbliche (Forze dell’Ordine, Giustizia, Amministrazione Pubblica, Scuola, ecc,)
  • Gestione dei Rapporti Umani, 
  • Gestione del Rapporto con Sé Stessi, 
  • Capacità di Esprimere le Proprie Idee, 
  • Educazione ai Rapporti Sociali e con la Società (la cui ingerenza è ancora oggi per lo più subita).

Sarebbe utile anche la seguente materia:

  • Elementi base per l’Educazione Sanitaria e Alimentare,

ma è più opportuno che sia parte di una didattica specifica trattata nell’ambito dello studio delle Scienze.

STRUMENTI DIDATTICI

La maggior parte del materiale didattico sarà disponibile sul sito www.polisetica.org sotto forma di:

– videolezioni, suddivise in moduli/unità da 5 a 60 minuti massimo, tendenzialmente tra 20 e 30 minuti, così da consentire a chiunque di seguire un intero argomento o l’intero corso quando più comodo); 

– Allegati in PDF o in diapositive (Power Point), 

Il materiale sarà scaricabile e stampabile a fronte di un contributo esiguo da parte di chi ne usufruisce, importante poiché servirà a contenere i costi di gestione di tale struttura e a ripagare le eventuali royalties agli autori. 

METODO

Ogni contenuto sarà impostato con un metodo didattico ed un linguaggio adeguati ai destinatari specifici. Pertanto, saranno tenute in considerazioni le seguenti fasce di età:
< 5 anni
5/10 anni
11/13 anni
14/17 anni
18/70 anni
> 70

Le impostazioni saranno progettate con la collaborazione di esperti in pedagogia, psicologia e sociologia.

ATTIVITÀ IN PRESENZA

Saranno anche costantemente organizzati seminari in presenza in tutte le province (veri e propri tour) e lectio magistralis con personaggi che daranno la loro disponibilità, anche stranieri. 

Come avrà probabilmente notato, il motto o payoff che segue il marchio e logotipo di POLIS ETICA è: “Scuola Popolare di Educazione Civica e Politica per Cittadini“.

CORSI DI BASE E DI APPROFONDIMENTO PER INSEGNANTI DI EDUCAZIONE CIVICA

A seguito della Legge varata dal Parlamento il 5 settembre 2019, i Provveditorati agli Studi stanno sopperendo alla conclamata assenza di docenti nella materia EDUCAZIONE CIVICA dopo i 48 anni di indisponibilità del ruolo, prima per volontà ministeriale (1975) e poi per scelta parlamentare (1991).

Un nuovo programma di Educazione Civica è stato delineato, ma quello che appare anacronistico e contraddittorio è che, visti i precedenti, non siano stati consultati i cittadini e, come sempre, una Élite al potere abbia deciso i contenuti della materia che è alla base della formazione dei Cittadini.

Riteniamo che sia ben più che opportuno che siano i Cittadini a valutare e scegliere tali contenuti, e non chi può dall’alto farne uno strumento di manipolazione di massa.

Non si tratta di sfiducia nelle Istituzioni Repubblicane, bensì di presa d’atto del comportamento del Mondo Politico negli ultimi trenta anni, agendo sempre più spesso come se il POPOLO non fosse il sovrano al cui servizio esso opera, ma piuttosto dando l’impressione che il POPOLO non conti ben poco o affatto, o almeno non quanto chi si sente addirittura “migliore” e perciò esclusivista di certe decisioni.

Un principio dovrebbe essere ben chiaro in DEMOcrazia: Al bene del Popolo ci pensa anche, soprattutto e prima di tutto il POPOLO, la cui SOVRANITÀ nessuno si può permettere di mettere in dubbio o in un angolo.

Questo è il motivo per cui la nascita di POLIS ETICA, come Fondazione POPOLARE, ha senso: affinché l’EDUCAZIONE CIVICA sia e rimanga nell’interesse del Popolo.

Per tali motivi, è sembrato più che opportuno preparare anche un CORSO per DOCENTI di EDUCAZIONE CIVICA.
Polis Etica non impone nulla. Ma i docenti che lo vorranno avranno a disposizione un excursus che farà loro constatare come l’Educazione Civica è vista e interpretata dal POPOLO, al cui servizio, peraltro, dovrebbero essere in quanto dipendenti pubblici.
Tale corso sarà messo a disposizione anche delle facoltà universitarie intitolate alla preparazione di docenti di Educazione Civica.

Al contempo, negozieremo con il Parlamento e con il Governo e il Ministero competente affinché sia stabilito, possibilmente con legge dello Stato, che i corsi di POLIS ETICA, a seguito di adeguate e più che doverose verifiche, siano riconosciuti e che quelli per docenti abbiano valenza e crediti per l’insegnamento. Tutto ciò alla condizione che l’indipendenza di POLIS ETICA non sia in nessun modo indebolita.

Se ciò non avverrà, sottoporremo tale indisponibilità al Popolo e saranno gli elettori a stabilire cosa devono fare in merito i legislatori da essi eletti o eventualmente sostituendoli con chi si impegna a farlo.

POLIS ETICA non intende creare uno scontro con le Istituzioni, ma a chi nelle istituzioni abusa del potere conseguito non sarà data tregua.

Quando i corsi di Educazione Civica editi da POLIS ETICA saranno adeguatamente strutturati per tutte le fasce d’età scolare e ufficialmente certificati, essi saranno a disposizione dei docenti scolastici per farne uso per le lezioni in aula:

  • come materiali di supporto, in video e in diapositive,
  • come libro di testo ufficiale (versione stampata),

Al contempo, se richiesto dalla direzione di un istituto scolastico o dal Provveditorato territoriale o dal Ministero, POLIS ETICA metterà a disposizione sia i docenti da noi preparati, sia il corso concordato con l’ente richiedente, fermo restando che, qualora i contenuti da noi proposti non siano accettati, l’accordo sarà siglato solo se tali contenuti saranno accettati.

EDUCAZIONE POLITICA

Come è evidenziato nel motto/payoff di POLIS ETICA, è prevista anche una sezione didattica riguardante l’EDUCAZIONE POLITICA, intesa come la preparazione adeguata di coloro che, avendo in programma di operare o essendo già operanti in uno dei tre settori che comportano un ruolo di interesse generale per la comunità. 

Il riferimento è alle tre categorie: 

  • Operatori nella Società Civile: cittadini che vanno ben oltre l’interessamento al momento delle elezioni dei propri rappresentanti nelle istituzioni e dedicano tempo; tra questi il gruppo più numeroso è il volontariato, che riguarda in media una numerosità che raggiunge i 3 milioni di persone, dilatato fino a 7 milioni in occasioni particolari. 
  • Cittadini impegnati nel Mondo Politico (partiti e movimenti con attività elettorale) e nella Politica Istituzionale, come eletti. Essendo un ruolo di ampia responsabilità, perché influente sulle vite altrui, e di valenza costituzionale (Art. 49), sarebbe opportuno, se non essenziale, avere una preparazione ben superiore a quella di comuni cittadini.
    In aggiunta, viene fornito un seminario che pone rimedio all’assenza, da sempre, di un approccio a questo mondo che fornisca un chiaro e oggettivo panorama di quali soggetti collettivi vi operano (nessuno escluso) e con quali valori, ideologie e obiettivi, così da consentire a chi ha serie intenzioni in merito di avere un’idea molto concreta di quale sia il contesto politico più compatibile con le proprie idee, o se sia necessario istituirne uno nuovo. 
  • Cittadini che lavorano per l’Amministrazione Pubblica, eventualmente suddivisi per contesto specifico, affinché si rendano conto della responsabilità che si prendono, l’importanza del proprio ruolo e del senso del servizio alla comunità.
    Ma saranno forniti anche strumenti procedurali per la prevenzione o il contrasto di abusi da parte altrui (ma anche da parte propria), incluso il mobbing da eventuali colleghi o superiori con le “idee confuse”, inclusa la degenerazione strutturata comunemente definita “Stato Profondo” (Deep State).

UN’ESIGENZA E UNA SVOLTA CONTIGENTI

Nell’Ottobre 2021, avendo il privilegio, grazie all’attività redazionale con il giornale internazionale PLANET360.info, di ottenere da moltissime fonti, italiane e straniere, informazioni preziose, Guido De Simone si è reso conto che il “caso Ucraina” rischiava di esplodere da un momento all’altro.

In effetti, era l’epilogo di una cinica e trentennale strategia “Occidentale” (di fatto, voluta per lo più dai massimi poteri statunitensi… e non solo, né solo istituzionali) per mettere alle corde la Federazione Russa, che di fatto negli ultimi 30 anni è stata letteralmente circondata e assediata sui suoi confini da nazioni che originalmente avevano la funzione di “stati cuscinetto”, proprio a tutela dell’appena nata Federazione Russa, così come a tutela del resto d’Europa (con il discioglimento dell’URSS).

Infatti, il controllo politico di tali stati è stato progressivamente acquisito dalla NATO e/o dall’Unione Europea, quasi sempre ambedue. Ciò è avvenuto con ogni scusa, ma di fatto tradendo l’accordo alla fine della Guerra Fredda siglato con l’allora URSS a garanzia proprio della pace in Europa. 

Di fronte a tali fati, in pochi giorni e notti organizzammo, improvvisandola, la nostra prima conferenza, una tavola rotonda tra esperti di geopolitica con cui avevamo già rapporti, così da analizzare la situazione e verificare se l’intuizione di un grosso problema imminente era fondata. 

Di fatto, lanciammo anche l’allarme a tutta le Società Civili d’Europa, a partire da quella italiana, sul sospetto che la cosiddetta “pandemia” fosse anche uno “strumento di distrazione di massa” per evitare che i cittadini più attenti si accorgessero di cosa stata accadendo in Ucraina, sotto il controllo di un governo di estrema destra (quasi tutte forze palesemente di origine nazista) instaurato e voluto proprio da Washington, con un colpo di stato nel 2014 (preparato fin dal 2005) e che da allora ha perseguitato ogni minoranza del paese: il caso del Donbass con l’accanimento contro la popolazione di origine e cultura russa è il più noto ed eclatante, addirittura bombardando e attaccando concittadini ucraini. Ma pochi sanno che le stesse restrizioni e persecuzioni, seppure senza attacchi militari, essendo poche persone non in grado di organizzarsi e reagire, furono iniziate anche con la minoranza ungherese, moldava, polacca, e slovacca. Che è uno dei motivi per cui in Ungheria la contrarietà ad aiutare l’Ucraina è molto profonda e il governo di Budapest è l’unico che abbia contrastato le decisioni dell’Unione Europea, anch’essa intuibilmente sotto il controllo di Washington, visto che quasi tutte le decisioni prese negli ultimi anni sono tutto meno che nell’interesse dei popoli europei e combaciano unicamente con le esigenze di quei pochi potenti (lo ribadisco, non solo istituzionali) che ormai spadroneggiano negli USA, ma a cui del popolo americano interessa ben poco. 

Ciò ci ha indotto a organizzare in POLIS ETICA anche un Centro Studi che si interessasse delle materie e dei problemi principali che hanno influenza sulla convivenza civile: Democrazia, Etica, Educazione, Economia, Politica, da cui l’acronimo DEEEP

Tale attività pubblica, quasi a cadenza mensile, ha rallentato il completamento della ricerca di docenti in grado di garantire i contenuti necessari ad un programma di EDUCAZIONE CIVICA completo. Ricerca e contatti che però sono continuati e che dovrebbero metterci in grado di avviare il primo Anno Accademico nell’ottobre del 2024.

CONFIGURAZIONE LEGALE

Nel frattempo, peraltro, abbiamo definito che l’obiettivo è di istituire una FONDAZIONE POPOLARE, i cui fondi saranno costituiti da: 

– contributi volontari dei cittadini, che avranno in cambio alcuni accessi privilegiati a seminari e corsi di approfondimento (a pagamento, mentre il resto dell’Educazione Civica sarà a titolo gratuito); 

– un cospicuo fondo dall’Operazione LA SPEDIZIONE, ovverosia il risultato economico di un’azione di contatto diretto e di persona con la popolazione italiana che avverrà capillarmente su tutto il territorio nazionale, durante la quale sarà anche diffuso FISICAMENTE (perciò stampato e distribuito a mano, oltre ad essere disponibile sull’apposito sito) un “manuale di istruzioni” (circa 6 milioni di copie, una ogni 10 abitanti) di grande utilità per la popolazione nell’attuale situazione. A tale operazione sono logicamente interessati numerosi sponsor, ammessi se compatibili con l’etica dell’operazione.

Ciò consentirà alla conseguente Fondazione Popolare POLIS ETICA di essere finanziariamente autonoma. 

Al momento, alcuni cittadini stanno affiancando Guido De Simone nella costituzione di un “Comitato Promotore e Organizzatore di POLIS ETICA”, che ha la funzione di gestire tutte le fasi preliminari, fino alla costituzione formale della Fondazione. 

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